Le macerie fisiche e politiche ereditate dall’ultimo conflitto mondiale non smorzarono l’entusiasmo e la voglia di evasione in quegli anni pur difficili dove l’enorme sforzo per uscire dal disastro che avrebbe poi generato il boom economico, poteva essere alleggerito dall’intrattenimento.
La gente aveva voglia di ballare, suonare e cantare e il desiderio di una maggiore libertà in questo senso, aspettativa in parte delusa da nuove forme di censura, che in funzione delle neoegemonie politiche e religiose, riman- davano in qualche modo ad un oscuro e recente passato. Sesso, politica e religione furono sin dal principio i temi principali su cui ruotava la sfera tabù della censura, intesa come tutela della morale comune, ma che in real- tà nascondeva in modo ipocrita una sorta di controllo delle masse a cui, il forte connubio tra politica e religione dell’epoca mirava.
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