La simulazione dell’atto sessuale in musica non fu un exploit della liberazione dei costumi in quel finire dei fatidici anni ‘60 del XX secolo che scatenò un massiccio contrattacco censorio così come comunemente siamo portati a credere, ma la si può trovare già anticamente nelle danze tribali primitive e anche, ben mascherata, nella musica classica del tardo ‘800 e inizi del ‘900.
L’atto sessuale, alla cui base vi è la procreazione della vita animale, fu per gli antichi un elemento primario da celebrare ritualmente per propiziare il futuro in termini di prosperità e dal momento che “madre natura” aveva reso godereccio il medesimo per garantire la continuità delle specie, tale atto veniva riportato nelle cerimonie con l’ausilio ritmato e ossessivo di percussioni che ne scimmiottavano il crescendo sino al culmine dispensatore di piacere e fertilità.
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