Nella seconda metà degli anni ‘70 cominciò a dilagare sempre più l’inquietante e insensata idea che il rock stesse rantolando e che fosse ormai prossimo ad un riff distorto che pareva più un canto del cigno che una sana vibrazione. Ma l’improvvisa eruzione di un hard rock travolgente come un fiume elettrico ad alto voltaggio scaturita da una fin lì oscura band californiana, riporta alla realtà gli assopiti, fatalistici e demotivati cultori del rock. I Van Halen irrompono sulla scena menando fendenti elettrici di tale potenza da risvegliare tutti al grido di “Il rock non è morto…Viva il Rock”.
Scoperto da Gene Simmons dei Kiss in un oscuro club di Los Angeles un ancora più oscuro gruppo che si fa chiamare Mammoths, diventa in pochissimo tempo una delle più importanti band di hard and heavy rock in circolazione grazie ad un album d’esordio straordinario, potente e carico di quell’energia che in quel periodo sembra defluire anche da band più prestigiose come gli Aereosmith. Il gruppo assume il nome dai fratelli Van Halen, Edward e Alexis di origine olandese, rispettivamente chitarrista e batterista che insieme al carismatico cantante e sex symbol David Lee Roth e al bassista Michael Anthony entrano subito a far parte dell’olimpo del rock.
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