Tra il 1978 e il 1979, alcuni gruppi già attivi sulla scena da parecchi anni e che, con il passare del tempo, avevano progressi- vamente reso più duro il loro sound, come gli Scorpions e i Judas Priest, unitamente a nuove formazioni emerse dai basement e dalle cantine di ogni provincia britannica, quali Samson, Angel Witch o Saxon (solo per citarne alcune), diedero vita all’ultimo, vero, epocale, fenomeno musicale innova- tore del rock del ventesimo secolo (segui- to forse solo dal grunge), ovvero la “New Wave of British Heavy Metal”.
Come tutte quante le grandi tendenze musicali che hanno segnato la storia, dal beat, alla psichedelia, al progressive, al punk, anche l’heavy metal ha una sua genesi, una sua veloce e fulminea evoluzione che coincide con il suo periodo d’oro, ed una precoce fine artistica, momenti che si dipanano rapidamente nel giro di un quinquennio. Tuttavia, per ragioni non manifeste, ma che verosimilmente vanno ricercate in un’industria discografica che proprio in quegli anni diveniva sempre più una macchina per far soldi, l’heavy metal non si estingue finito il suo momento magico ma si perpetua all’infinito (addirittura fino ai giorni d’oggi) trasformandosi da momento di rottura qual’era ad im- magine di un conservatorismo sonoro che non riesce più a nascondersi dietro le borchie e i pantaloni di pelle.
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