Con la pubblicazione del recente Now What?!, calorosamente accolto non solo dal pubblico dei fedelissimi, ma anche dalla critica, i Deep Purple hanno dimostrato, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, di essere una delle poche band originate negli anni ’60 ancora sulla scena che non vive esclusivamente di ricordi e nostalgia ma, al contrario, ancora in grado, seppur non più con la frequenza che in passato, di proporre nuova musica, e nuove composizioni, in qualche modo sempre al passo con i tempi.
In questo primo articolo dedicato dalla nostra rivista alla leggendaria formazione britannica prendiamo in esame il periodo iniziale della loro discografia, e lo facciamo volgendo l’attenzione alle emissioni italiane, certamente tra le più ricercate dai lettori di Raropiù per evidenti ragioni di affetto. Vedremo come, contrariamente a quanto possa sembrare ad un primo sguardo disattento, le prime stampe dei dischi degli esordi non siano affatto così comuni come talvolta si pensa. Al contrario sono estremamente rare ma, anche, particolarmente difficili da distinguere rispetto alle ristampe in quanto, talvolta, sono solo alcuni piccolissimi dettagli dell’etichetta a poter fare la differenza tra una prima emissione ed una ristampa. Inoltre anche tra i 45 giri, contrariamente alla norma, si riscontrano significative varianti di stampa. A seguire dunque la serie completa della pubblicazioni poste in essere in Italia tra il 1968, anno di esordio del gruppo, ed il 1971, con l’indicazione di tutti gli elementi distintivi che dal punto di vista collezionistico fanno da spartiacque tre le emissioni che si sono susseguite nel corso degli anni.
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