Nella loro trentennale attività, i Mercury Rev ci avevano già regalato ottimi album come Deserter’s Song (1998), All Is Dream (2001) tutti con un suono decisamente riconoscibile, tra (indie) rock e solide influenze psichedeliche, ammorbidite da un pop sognante e melodico fortemente visionario. In questo nuovo lavoro scelgono di reinterpretare con il loro inconfondibile stile The Delta Sweete che era il secondo album (1968) di Bobbie Gentry, una grande singer- songwriter americana conosciuta da noi principalmente per il brano Ode to Billie Joe. Una scelta decisamente coraggiosa ed originale che ha visto coinvolti, per ogni singolo brano, importanti cantanti femminili che, nonostante le loro caratteristiche individuali e grazie agli arrangiamenti, sono riuscite a mantenere il disco estremamente omogeneo e compatto, rinfrescando e rendendo attuali brani che hanno ormai mezzo secolo di vita, realizzando in questo modo uno dei loro migliori lavori.
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