Uno dei gioielli rock dei ’70 è certamente Melos dei Cervello, purtroppo il loro unico e luminoso episodio, ma essenziale per capire la scena prog napoletana di quell’inizio decennio quando era più che fiorente.
Napoli Centrale, Osanna, Nova, Sorrenti, Esposito, Uno, Citta Frontale, Saint Just, Luna, Balletto di Bronzo, la scena napoletana diede un imprevisto scossone alla musica italiana e non solo.Melos è un concept album con chiari riferimenti alla musica mediterranea, soprattutto dell’antica Grecia, madre di Palepolis, e difatti in greco “Melos” vuol dire “canto”, ma inteso come espressione lirica dell’essere, e tutti i brani che lo compongono a questo si riferiscono come l’iniziale Canto del Capro o Euterpe e appunto l’omonima Melos.
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