In clima prenatalizio non potevamo non trattare un argomento pre-natalizio e in questa copertina-capolavoro del Grunge c’era un po’ di tutto già nel lontano 1993, una donna robot con evidente pancione in una posa inusuale, a braccia aperte, e al contempo Angelo dell’Annunciazione, ma con ali rosse. Immagine che denuncia da un lato il malessere esistenziale del cantante dei Nirvana e da un altro una derivazione, seppure tecnologica ma abbastanza evidente, dalla iconografia cristiana.

Prima di iniziare con questa iconografia è doveroso spendere almeno due parole per ricordare alcuni brani di questo album considerato pietra miliare che, non sono certo tutti inni generazionali come quelli dell’album precedente ma ai tempi, e non solo (questo e Never- mind ogni tanto ritornano in classifica anche oggigiorno!) furono ugualmente influenti anche grazie al suddetto mito, alla produzione e agli arrangiamenti dell’arcinoto Steve Albini, quindi ricordiamo almeno Rape Me o l’iniziale Save The Servant, anche se la migliore resta la melanconica Heart-Shaped box, gran successo anche in singolo.

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Nicola M. Spagnoli

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