Mari del sud un disco scelto non solo per la splendida copertina di Hugo Pratt ma anche per sognare un viaggio. Sergio Endrigo lo incise nel 1982 quasi al termine di una carriera costellata da successi ma ancora dotato di grande sensibilità compositiva.
Una carriera iniziata in sordina quella di Endrigo, da profugo dell’Istria, era nato a Pola, ma con una vena poetica che aveva voglia di esprimersi e di emergere anche per la condizione di rifugiato, da ragazzino a causa degli eventi post bellici, prima a Brindisi nel 1947 e successivamente a Venezia. E così fu fino ad entrare a pari merito, insieme ad altri nostri grandi autori come Dalla o De Andrè, nell’Olimpo della canzone italiana d’autore. A quell’anno, il 1947, e alla sua città natale poi dedicherà una bellissima canzone all’apice del successo, nel 1969, ma come cantautore i primi vagiti risalgono agli anni ‘50 fino all’esplosione popolare nel 1962 con una delle canzoni italiane più belle di sempre, Io che amo solo te ripresa successivamente da tanti altri artisti fra cui Mina, Vanoni, Nannini, Jannacci, Giuni Russo, Franco Simone. I suoi classici hanno avuto comunque da sempre innumerevoli estimatori fra i colleghi, non solo di pubblico, e quindi interpreti.
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