Tra sigle e colonne sonore
Augusto Martelli aveva ben presente la sua missione. Quella di essere un musicista capace di creare un sound che fosse ben chiaro e soprattutto che fosse al passo con i tempi. La sua conoscenza delle fonti sonore gli ha sempre permesso di accedere con una certa facilità a quella che può essere definita duttilità musicale.
Ed è da questo principio che la sua idea di musica da applicare aveva sempre un unico fine, quello cioè di essere intellegibile per l’ascolto. Senza troppe complicazioni di sorta. Pertanto, nel 1971 arriva il cinema e diventa subito famoso grazie allo score che scrive per Il dio serpente di Piero Vivarelli, un film in african mode che tanto andava in voga in quel periodo…
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