Con la pubblicazione del recentissimo 13, lavoro bene accolto sia dal pubblico che dalla critica e primo disco di inediti dai tempi di Forbidden del 1995, i Black Sabbath dimostrano di essere una delle poche band degli anni ’70 unitamente ai Deep Purple, capaci di vivere non solo di nostalgia e successi del passato, ma in grado di proporre alle nuove generazioni di fan materiale originale e a al passo coi tempi, nonostante le notizie che vedono il grandissimo Toni Iommi oramai da qualche tempo alle prese con una delle battaglie più difficili della vita.
In questo articolo ci occupiamo della produzione discografica dei Black Sabbath in Italia, analizzando analogie e differenze con le edizioni inglesi, come sempre corredando le schede di tutte le indicazioni utili a poter riconoscere una prima stampa. Anche nel caso dei Black Sabbath, infatti, facilmente può capitare di confondersi in quanto le varianti grafiche sono numerosissime e non sempre tutte di facile interpretazione.
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