Fiumi di classifiche sono state redatte riguardanti il nome della possibile miglior formazione della storia del rock. Inutile dire come risulti assolutamente impossibile mettere tutti d’accordo al riguardo e che un vincitore definitivo non potrà mai esistere. Se volessimo però porrein essere un confronto per stabilire quale sia stata la formazione più sfortunata e più sottovalutata, ebbene i Budgie potrebbero certo porsi come potenziali vincitori.
Infatti, nel corso della loro carriera protrattasi per tutti gli anni ’70 ed oltre, e segnata dalla produzione di dieci album, la band non ha mai conosciuto il grande successo, per motivi difficili da comprendere, forse a causa di una certa ritrosia personale, forse per una questione di immagine o forse ancora per mera sfortuna.Paradossalmente, negli ultimi anni di vita, quando la verve creativa si era oramai affievolita, il gruppo è divenuto popolare tra gli estimatori del primo metal britannico, ma per loro era oramai troppo tardi. I tributi di Metallica, Iron Maiden e molti altri, che hanno riproposto nei loro dischi alcuni dei brani più celebri dei Budgie, hanno portato forse qualche sempre gradito contributo in termini di diritti d’autore, ma della band vera e propria oramai non c’era più traccia, o quasi. Troppo spesso accade che, nel ricordo, vengano esaltate formazioni estremamente scarse che hanno solo il merito di appartenere al passato: non è questo il caso. I Budgie meritavano davvero di essere ricordati accanto ai migliori. La storia la scrivono i vincitori. Noi però, nel nostro piccolo, proviamo a riscrivere la storia di chi ha avuto meno fortuna.
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