Balzata agli onori del palco agli inizi degli anni Sessanta, Iva Zanicchi per tutto il decennio rimane sostanzialmente una cantante brava che vende pochi dischi nonostante alcuni discreti successi discografici quali Come ti vorrei e Fra noi e due vittorie a Sanremo con Non pensare a me e Zingara. In entrambi i casi però, viene superata nelle vendite dai rispettivi partner, Claudio Villa e Bobby Solo.
Per la Zanicchi il 1970 si rivela l’anno “magico” della svolta. Il suo discografico, Giovanni Battista Ansoldi, titolare della RiFi Records, peraltro suo suocero nella vita privata, dopo aver collaborato per anni con Mina, ormai diventata imprenditrice di sé stessa, decide di puntare maggiormente sul “cavallo di razza” che ha in casa. In effetti, Iva ha delle capacità vocali eccezionali assolutamente fuori dal comune potendo tranquillamente competere con Mina e Milva, ed è davvero curioso che non sia ancora annoverata tra le “grandissime” come invece meriterebbe.
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