Negli anni Sessanta Caterina Caselli è stata l’emblema beat al femminile. Scoperta al Festival di Sanremo del ’66 grazie a Nessuno mi può giudicare, la cantante di Sassuolo ha inanellato una serie di hit, comprese varie cover (Rolling Stones, Them, Monkees) oltre ad essere stata una delle prime interpreti a dare voce alle canzoni di Francesco Guccini.
Al Festival di Voci Nuove di Castrocaro, nel settembre del ’63, Caterina Caselli è semi finalista (saranno Bruno Filippini e Gigliola Cinquetti a vincere) ma viene notata dal discografico Alberto Carisch titolare della MRC, etichetta che scrittura la diciassettenne ragazza modenese insieme a Filippini. In sala di registrazione Caterina incide quattro canzoni, Ti telefono tutte le sere, Sciocca (She’s A Fool di Lesley Gore), Mi sento stupida e M’annoio la domenica. I primi due titoli escono qualche mese dopo su 45 giri, mentre i restanti sono pronti per un disco successivo.
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