Lanciato a livello internazionale come “la risposta britannica” a bob Dylan, Donovan dovette per lungo tempo convivere con questo ingeneroso accostamento che per un artista puro nell’anima come lui, gentile ed educato, condizionò fatalmente l’inizio della sua carriera in cui dovette subire anche qualche pesante umiliazione. Fortunatamente la classe, la sincerità e l’onestà d’intenti rimisero tutto al suo posto nel tempo senza scalfire l’artista tutt’ora musicalmente e spiritualmente vivo.
Nativo di Glasgow (1946), lo scozzese Donovan Phillips Leitch, in arte Donovan, iniziò la carriera come folk singer di chiara matrice scottish, ancor prima che british, ed ebbe il merito con la sua pacata determina- zione, di far uscire il genere dai ristretti confini della sua terra e propagarlo a livello internazionale, riscuotendo un successo forse inizialmente insospettato i cui ingredienti erano soprattutto la semplicità (chitarra acustica, armonica e canto), la simpatia, derivatagli dai suoi modi gentili e dall’immagine fantasiosa che lo accomunava iconograficamente ad un personaggio buono, come uscito da una favola fantasy di Tolkien; infatti, avrebbe potuto essere un perfetto Frodo Baggins della contea, protagonista della saga de Il signore degli anelli.
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