Glenn Hughes, bassista e voce dei Deep Purple, detto appunto “The voice of Deep Purple”, nel mese di maggio è tornato in Italia per alcuni concerti. L’ho incontrato al Cross Roads subito dopo il sound check. Con il musicista si parla della sua esperienza all’interno dello storico gruppo, così come dei Black Sabbath ma soprattutto delle sue esperienze di vita e di uomo felice, di essere vivo.
Glenn, vorrei che mi raccontassi come hai iniziato e come ti sei avvicinato alla musica.
Sono stato chiamato Glenn in onore di Glenn Miller, famoso suonatore di trombone americano, detto anche “Captain Glenn Miller” ed ho effettivamente suonato il trombone tra i 9 e gli 11 anni. C’era un’orchestra a scuola e il leader mi ha scelto per entrare a farvi parte, ma non per il mio nome o perché suonassi il trombone. Più tardi ho iniziato a studiare il piano; poi sono arrivati i Beatles e mi sono spostato alla chitarra, quindi si può dire che sono un polistrumentista che è una cosa di cui essere grati.
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