Nella stragrande maggioranza dei casi nel mercato del disco da collezione circola materiale usato di più o meno in buone condizioni che una volta acquistato può necessitare di qualche intervento di finissaggio per renderlo più idoneo all’ascolto e gradevole alla vista; interventi che se correttamente eseguiti impreziosiscono i nostri pezzi e possono dare ulteriore soddisfazione all’appassionato.
Per semplificare il ragionamento partiremo con un classico esempio di disco VG (Very good) acquistato ad una fiera del vinile.
1 – Copertina nera un po’ sbeccata sugli angoli che lasciano intravedere il bianco delle fibre di cartoncino.
2- Una (odiosa) etichetta applicata da un precedente rivenditore.
3- Un inner di carta con i testi delle canzoni spiegazzato e sporco. 4- (il peggiore) un pezzo di scotch trasparente che unisce due lembi.
5- Disco leggermente rigato e sporco.
Occorrente:
Pennarelli colorati, spugnetta morbida e un bicchiere di acqua, ferro da stiro (?) Si! Ferro da stiro, così oltre a recuperare il disco imparate la “nobile” arte, cottonfioc, sgrassatore da cucina e pulitore vetri con uno straccio pulito e morbido, alcool e due spazzoline di microfibra per dischi.
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