una delle soul band più importanti degli anni Settanta di cui Maurice white è stato il leader e Philip Bailey la voce. La loro musica, elegante e curata, è un punto di incontro fra jazz e pop, passando dal funky alla disco. Sulla scena e sulle copertine si presentano come sacerdoti del futuro avvolti dal fascino e della misticità dell’Antico Egitto.
Quel Disco di John Coltrae era stato ascoltato tante volte che
il giovane Maurice non aveva che due alternative: venderlo
al negozio dell’usato a due isolati da casa sua oppure tenerlo come una reliquia, impreziosita da graffi e polvere. Eppure, la leggenda racconta che la sua passione per la batteria l’aveva portato a suonare con il leg- gendario sassofonista, sostituendo per una sera un ammalato Elvis Jones.
Scarica un estratto in PDF
Fare pop significa avere il dono della sintesi. Poter raggiungere tanto, significa aver seminato dentro…
Non solo una gara canora fra bambini ma una manifestazione entrata nella cultura popolare. Lo…
È il titolo del docufilm appena realizzato dal nostro collaboratore Pierfrancesco Campanella, con molti dei…
Non potevamo mancare al concerto di addio, a Parigi, di un’icona della musica leggera mondiale.…
Con Giorni perduti di Billy Wilder il cinema americano per la prima volta affronta il…
Sceneggiato Rai di successo del 1972 che in cinque puntate narra le reali vicende di…