nel numero scorso abbiamo passato in rassegna gli album più rari del rock progressivo italiano in termini assoluti. in questa seconda parte analizziamo una serie più particolare di dischi. Ci concentriamo infatti su quegli album che pur non essendo direttamente legati al genere musicale in esame sono stati da sempre considerati contigui alla categoria.
Album che sono stati “Imbarcati” nel novero, sovente senza grandi motivi fondanti. Le ragioni possono essere molteplici: spesso bastano pochi accordi più articolati e qualche nota di synth per far gridare al prog, in altri casi a fare la differenza è la copertina e, non di rado, è sufficiente il nome un po’ astruso della formazione a creare l’idea (in passato si sono venduti come prog anche I Signori della Galassia, o Quel Giorno di Uve Rosse). Alcuni dischi sono poi entrati nell’immaginario collettivo solo in quanto estremamente semplici ed ele- mentari nel loro aspetto esteriore, privi di note di coper- tina, mancanti dei nomi dei componenti e altro, creando così un alone di mistero che ha fatto salire le quotazioni. Analogamente a quanto visto nel precedente articolo alcuni di questi lavori hanno mantenuto il loro prezzo più o meno invariato nel tempo, altri hanno subito un pesante riassestamento al ribasso e la nostra analisi copre volutamente entrambi.
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