Amico del quotidiano, artista poi nella vita. Cerco sempre un distacco dall’uomo quando l’ho conosciuto prima delle sue canzoni. Un esercizio strano, delicato, doloroso anche. Che poi significa anche rispetto per una forma di espressione che spesso appartiene all’artista e meno all’amico. Spesso, ma non sempre. Domenico Imperato arriva al suo terzo disco di inediti dal titolo Sentimentale e penso che questo sia il manifesto della sua maturità, il momento futuro in cui il passato si fa consapevolezza e slancio, un luogo di sosta che rende possibili mete più alte. Sentimentale, uscito per la Kutmusic di Nicola Battista, oggi lo troviamo anche in vinile e quella che segue è, come spesso accade, la versione completa dell’intervista andata in onda nel mio programma Trans Europe Express in collaborazione proprio con Raropiù.
Sentimentale. Un titolo ma anche una parola importante oggi che viviamo le macchine con sempre meno sentimenti…Viviamo tempi strani, tempi di grandi confusioni – dico in Io invece, un’altra canzone del disco dentro cui parlo appunto di queste velocità, di questo diventare un po’ come le macchine, rischiare di automatizzare un po’ tutto e perdere di vista la parte più umana che poi è contraddistinta appunto dal sentimento. Non lo so, penso sia una parola bella sentimentale… così quando mi è capitata tra le mani, in uno di quei momenti che neanche ci pensavi troppo, ne sono rimasto felicemente colpito. Le parole poi hanno un vissuto loro, le puoi modellare, esplorare come fai coi sentieri e con sentimentale è accaduto proprio questo. Si pensa in genere subito alla storia d’amore ma qui è proprio collegata al sentimento. Non è un caso che quando l’ho incontrata l’ho subito associata all’estate… estate sentimentale… un modo di descrivere un tempo non troppo alla moda, ma un tempo lento come fosse il tempo di una volta, con più sentimento appunto. Se poi pensiamo al titolo del disco, trovo anche che sia un approdo ad una forma di sintesi. Il primo disco aveva due parole Postura libera, il secondo una parola composta Bellavista. Ora invece uso una parola soltanto, quasi davvero sia la ricerca di una sintesi. Nostalgia o luce? Distopia o luce? Elementi di rock dentro trame classiche e acustiche…
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