Credo che tutti abbiamo sentito parlare prima o poi di quelle incredibili quanto divertenti leggende popolari secondo le quali Jim Morrison o Elvis Presley non sarebbero mai morti o per le quali, al contrario, Paul McCartney sarebbe
morto nel 1969 e, da allora, rimpiazzato da un sosia. Forse nessuno si è mai chiesto perché una simile diceria non si è mai diffusa in relazione a Jimi Hendrix.
Ovviamente, a tale oziosa domanda non c’è risposta, tuttavia, proprio a voler trovare una giustificazione logica, si potrebbe dire che una simile favoletta non farebbe onore a Hendrix. Perché, con tutto il rispetto per quello che Elvis ha rappresentato in termini di inizio di un’epoca, della figura unica ed iconica di Morrison sul palcoscenico, e del grande talento compositivo di McCartney, Hendrix è stato qualcosa di più. Pensare, anche solo per gioco, che abbia voluto inscenare la sua fine per ritirarsi a vivere su una spiaggia caraibica non fa onore all’uomo che suonava lo Star Spangled Banner. All’uomo cioè, che nel modo più semplice possibile, senza parole, usando dell’unico strumento che la natura lo aveva reso capace di padroneggiare con maestria ineguagliabile, dichiarava la sua appartenenza ad un’epoca e, al tempo stesso il suo rifiuto. Il considerarsi a pieno titolo cittadino americano e il rinnegare quell’unità di popolo che, in quegli anni, si era schierata per la guerra del Vietnam. Sotto questo punto di vista l’influenza di Jimi Hendrix nella cultura statunitense degli anni ’60 è stata più forte di quella di quasi tutti gli altri musicisti, sia pur di rottura, suoi contemporanei e forse, in termini assoluti, paragonabile solo a quella di un J.F. Kennedy. Basti pensare a tal riguardo al suo contributo in termini di superamento degli stereotipi razziali e sociali. Oggi per noi l’immagine di Hendrix è quella di un grande chitarrista, ma per i suoi contemporanei l’immagine era quella di un grande chitarrista di colore. Che Hendrix fosse afro-americano oggi noi non lo “vediamo” più, ma ci sono voluti 40 anni per questo. E questa accettazione passa anche attraverso lo Star Spangled Banner che per Hendrix era come dichiarare al popolo americano “io sono uno dei vostri, ma voglio essere diverso.” Una presa di posizione coraggiosa negli anni difficili in cui i movimenti politici estremisti dei neri rivendicavano al contrario una diversa appartenenza.
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