Oramai, gli anni passano per tutti, non sono rimasti molti gruppi che possano dirsi attivi da più di quaranta anni. Dei pochi che sono sopravvissuti possiamo dire che si dividono in due categorie.
La prima, purtroppo più numerosa, è quella che fa leva sulla memoria, sulla nostalgia, sui fasti del passato, senza però riuscire a produrre più nulla di nuovo dal punto di vista artistico ormai da lungo tempo. Taceremo gli esempi per carità di Patria, ma è giusto ricordare che la scorsa estate è passato dalle nostre parti un gruppo demi-secolare che non pubblica un disco di inediti dal 1999 (ed infatti la performance è stata deludentissima). La seconda categoria è invece quella dei pochi che sono ancora in grado di esprimere un’arte creativa, svelano dischi con materiale fresco, presentano una musica che è magari distante da quella degli esordi, o quella degli anni d’oro, perché tutto si evolve, ma riescono sempre a farsi amare dal loro pubblico.
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