A metà degli anni Sessanta tutto il mondo è in piena epoca beat, un periodo fortemente innovativo sotto il profilo del costume, della moda e del sociale. Anche la musica risente di questi cambiamenti e in Italia spuntano come funghi molti gruppi musicali sull’onda dei Beatles o dei Rolling Stones, che propongono le nuove sonorità provenienti dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti
Equipe 84, Camaleonti, Nomadi, Corvi, New Dada, Profeti, Giganti, Rokes (questi ultimi inglesi, ma “naturalizzati” italiani) sono tra i più famosi complessi nostrani dell’epoca beat, veri e propri idoli dei giovani. Spesso il repertorio di questi artisti non è formato da brani originali, ma cover di hit di livello mondiale. Quindi Senza luce dei Dik Dik altro non è che la versione italiana di A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum, così come L’ora dell’amore dei Camaleonti lo è di Humburg dello stesso gruppo inglese. Analogamente California Dreamin’ dei Mama’s & Papa’s è diventato da noi Sognando la California (ancora per i Dik Dik) mentre A Kind of Revolution di Sonny & Cher è stato trasformato dai Nomadi in Come potete giudicar e così via.
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