All’inizio degli anni Ottanta sul mercato discografico di casa nostra si impose un nuovo genere musicale, la cosiddetta “dance made in Italy”, di diretta derivazione della precedente “Disco-Music” americana. una musica da discoteca molto più soft e intrigante della precedente, ma sicuramente in grado di conquistare i ragazzi di quel periodo che, instancabilmente, ballavano su quelle note dalle ritmiche suadenti, fissando così un periodo per molti indimenticabile.
In genere ad interpretare quei volta in volta pseudonimi stranieri, tanto per dare al prodotto un tocco di internazionalità in più. E infatti spesso i brani dance della “italo disco” varcavano i confini e diventavano delle hit a livello mondiale.
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