Siamo grosso modo nell’autunno del ‘67, in pieno periodo d’oro della musica leggera italiana. Gianni Morandi, tra i cantanti più famosi dell’epoca, è ancora impegnato col servizio militare che lo ha momentaneamente allontanato dalle scene. Ma
la RCA, sua casa discografica, ne sta già pianificando il grande rientro discografico previsto per la primavera del ‘68.
Franco Migliacci, autore e produttore dell’artista di Monghidoro, propone al “soldato più amato d’Italia” una canzone che ha appena scritto insieme a Bruno Zambrini e Ruggero Cini: La bambola. Gianni non apprezza particolarmente il brano, assecondato anche nel parere negativo della moglie Laura, e così Migliacci, rimanendo in ambito RCA, si rivolge ai Rokes, complesso di punta dell’etichetta romana. Neppure il gruppo inglese si entusiasma, giudicando La bambola un pezzo troppo commerciale, in un momento in cui avverte l’esigenza di alzare il livello del suo repertorio. E così i Rokes partecipano a Sanremo con la pseudo-impegnata Le opere di Bartolomeo e vengono eliminati, dando l’avvio al loro inesorabile declino.
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