Da sempre partecipi indiscussi e protagonisti della grande triade del rock progressivo italiano, assieme a Banco e PFM, le Orme si distinguono tuttavia dalle band che furono di Francesco di Giacomo e Mauro Pagani in quanto sono le uniche a poter vantare radici che affondano nel beat.
Ad aver compiuto, pertanto, quel processo di trasformazione e maturazione che, partendo dalla canzonetta pop o balneare finì per approdare alle lunghe suite strumentali dell’epoca d’oro del rock d’avanguardia. Sovente criticati in virtù di una loro marcata non partigianeria, accusati di aver occupato per intero la tumultuosa decade degli anni ’70 sfiorando solo i grandi temi sociali e rimanendo al margine delle battaglie che si combattevano, le Orme sono un gruppo che rappresenta in modo emblematico lo stile italico del rock progressivo, capaci di coniugare, come pochi altri, melodia e schemi di rottura, tradizione e innovazione. Gli unici in grado di strutturare un concept album come Felona e Sorona con delle “canzoni” che perfettamente avrebbero trovato cittadinanza (ovviamente con altri arrangiamenti) in un qualunque album dei grandi cantautori della scuola italiana. Ripercorriamo in questo articolo la loro discografia, dagli esordi con la CAR Juke Box fino a Contrappunti del 1974, l’album che per il gruppo segna uno spartiacque tra due epoche e un primo momento di riflessione. Come sempre, particolare attenzione verrà posta sui caratteri distintivi delle prime emissioni che, per quel che concerne gli album della CAR Juke Box, fanno la differenza tra poche decine (il valore di una ristampa) e migliaia di euro (la quotazione di un prezioso originale).
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