Un inizio folgorante prima con i fratelli Alberto ed Enrico come Little Tony and His Brothers, poi solista. Nel ’58 il primo 45 giri Believe What You Say a cui faranno seguito una serie di incisioni rock’n’roll ma anche canzoni pop e di cantautori allora in erba quali Gaber, Paoli e Gianni Meccia, per lo più imposti dalla Durium. Un rock per Judi prima e Il ragazzo col ciuffo poi iniziano a tracciare la strada del successo di uno dei più amati “divi” degli anni ’60-’70.
“Sempre felice e disponibile quando si tratta della tua rivista” – disse così Tony al telefono durante le feste dello scorso Natale, quando gli chiesi un’intervista per farmi raccontare le sue esperienze nei tanti musicarelli che aveva interpretato. Poi gli eventi non lo hanno permesso e ora mi resta un grande vuoto, una perdita incolmabile di un artista vero, un grande professionista, ma anche una persona sensibile e riservata, umile, come poche, pochissime, tra quelle che gravitano attorno all’ambiente musicale.
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