Atmosfera da grande evento all’Auditorium di Milano per il concerto di Marianne Faithfull, vera e propria leggenda del rock che, nonostante un infortunio all’anca e al bacino, è tornata a girare il mondo per festeggiare i suoi primi 50 anni di carriera.
Quale occasione migliore per presentare al pubblico italiano il suo nuovo album dal titolo Give my Love To London che contiene brani scritti per lei, tra gli altri, da Roger Waters (Sparrows Will Sing), Nick Cave (Late Victorian Holocaust e Deep Water), Leonard Cohen con Brian Eno (Going Home), Anna Calvi (The Price Of Love) oltre a rispolverare un classico quale I Get Along Without You Very Well di Hoagy Carmichael. Una serata indimenticabile caratterizzata da quell’atmosfera speciale, rara, che si respira solo quando si assiste alle esibizioni di vere e proprie leggende della musica internazionale, quelle cosiddette “icone” che ti fanno sentire “privilegiato” per il solo fatto di ascoltarle in quanto, oltre al talento, portano con loro sul palcoscenico anche un pezzo di storia e della cultura musicale dei nostri tempi. Il pubblico italiano ricorda molto bene Marianne, per aver partecipato al Festival di Sanremo dell’edizione del 1967, quale partner di Riki Maiocchi con la canzone C’è chi spera composta dal trio Pace-Panzeri-Colonnello. Il brano voleva proseguire quella certa “linea verde” ideata da Mogol che produsse qualche mese prima il successo di un analogo brano dal titolo Uno in più, firmata naturalmente anche da Lucio Battisti. Malgrado la buona qualità del brano però, C’è chi spera non si aggiudicò la finale.
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