L’enorme popolarità acquisita da Mina nel decennio precedente, grazie soprattutto a brani quali Tintarella di luna, Renato, Un buco nella sabbia, Un anno d’amore e Se piangi se ridi, di cui gli ultimi tre, incisi anche in lingua, si protrae per tutti gli anni ’70, anche se la cantante non effettuerà mai più tournée nella terra del Sol Levante.
In quegli anni, alla nuova produzione Odeon, etichetta che fa capo alla Emi e di rimando alla PDU, casa discografica di proprietà della cantante, si affiancano spesso edizioni in cui viene riproposto il repertorio precedente, sia attraverso la RiFi Records (etichetta che l’aveva avuta sotto contratto per quattro anni, dal ’63 al ’67) e sia con la nuova etichetta locale Seven Seas, il cui nome deriva dall’omonimo successo giapponese della stessa Mina del ’65, Sette mari. Gli anni Settanta giapponesi iniziano per lei con la pubblicazione del singolo Credi pubblicato alla fine del 1970.
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27 Gennaio 2017 at 18:02
Sono in possesso di un lo mercato giapponese “Mina e Iva Zanicchi”, rarità assoluta.