In occasione del suo ottantesimo compleanno, il 25 marzo, omaggiamo l’artista più importante della nostra scena musicale, pubblicando la seconda parte della sua sconfinata discografia, quella RiFi (Raropiù n°63). Mina con la nuova etichetta ha inciso dal ’63 al ’67, collezionando una serie di grandi successi, da Città vuota a E’ l’uomo per me, da Un anno d’amore a Se telefonando, da Sono come tu mi vuoi a La banda.
Nel ’63 la Rai chiude le porte a Mina, rea di essere ragazza madre. Nel frattempo si era liberata del contratto con la Italdisc, la sua prima etichetta discografica. Matalon, il proprietario, non ci sta e l’accusa di inadempienza contrattuale. La cantante ribadisce che il contratto l’ha stipulato con la Italdisce e non con la Ducale che nel frattempo ha assorbito quell’etichetta. In pratica però, Mina è priva di casa discografica. Se negli anni precedenti l’artista faceva gola a qualsiasi major, ora le stesse pensano che, fuori dalla televisione, sia oramai una cantante finita e c’è poca fiducia circa il suo futuro.
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