La voce e la penna di due grandi artisti quali Mina e ivano fossati, hanno dato vita a un album straordinario, ricco di pathos, elegante (come la veste grafica) e, per certi versi anche intrigante. Mina Fossati è sicuramente l’evento. E’ l’album migliore dell’intero 2019 che ci ha appena lasciato.

Mina e Ivano Fossati erano stati già legati oltre quarant’anni fa, quando la cantante cremonese incise Stasera io qui che apriva i suoi ultimi concerti del ’78 a Bussoladomani, il tendone di Bernardini a Forte dei Marmi, gli ultimi in cui Mina si concesse al pubblico, inserendo nella scaletta delle serate un altro bel pezzo firmato Fossati, Non può morire un’idea. Cinque anni dopo, nel ’83, riprese Cowboy per il suo doppio album Mina 25 e poi ancora, nel ’91 in Caterpillar inserì la splendida La casa del serpente. Altra incisione di Mina targata Fossati, arrivò nel 2002 quando nell’album Veleno si interessò di Notturno delle tre.

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Fernando Fratarcangeli

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