Nella seconda metà degli anni ‘60 il genere “mondo” rimase orientato principalmente su aspetti legati alla sessualità e alla libertà di costumi del mondo occidentale, volgendo lo sguardo ai paesi del nord Europa e d’oltre oceano e trattando anche temi spinosi come malavita, prostituzione e droga. i soli Jacopetti e prosperi insistettero sul terzo mondo realizzando il mai riconosciuto capolavoro di questo genere cinematografico: Africa addio.
Gualtiero Jacopetti supportato dall’amico Franco Prosperi rivaluta il genere mondo spolverando le sue origini giornalistiche e creando un nuovo disegno con cui narrare il cambiamento dei tempi nell’Africa post-colonialista. Africa addio ottenne grande successo anche all’estero e fu bene accolto dalla critica e premiato come miglior produzione con il David di Donatello.
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