Domenico Modugno ci lasciava vent’anni fa. E’ stato uno dei più grandi artisti che il mondo dello spettacolo ci ha regalato. Per ricordarlo trattiamo in questo spazio uno dei suoi primi film da protagonista dopo varie altre presenza in pellicole minori e che è anche il titolo della nostra canzone più famosa nel mondo: Nel blu dipinto di blu.
Il merito principale del regista Piero Tellini fu quello di non trasformare il film, malgrado il titolo, in uno dei classici musicarelli, toccando una trama che poco aveva a che fare con il tema della canzone, anche se nel film Modugno si esibirà in alcuni degli allora ultimi suoi successi discografici. D’altronde, iniziò proprio con Nel blu dipinto di blu (girato nel ’58 ma apparso sugli schermi l’anno dopo, nel ’59), l’epopea più significativa di questo filone che conobbe poi il momento più fortunato commercialmente, tra il ’64 e il ’69, seppure il meglio dei musicarelli, cinematograficamente, era stato espresso più nel periodo degli “urlatori”, tra il ’61 e il ‘63. Vero è anche che prima di Nel blu dipinto di blu (sottotitolo Volare) c’erano stati film quali Lazzarella, Io mammeta e tu (altre due canzoni di Modugno adottate per il cinema), Cerasella, Maruzzella, Carmela è una bambola, e vari altri, ma in questo caso si trottò più che di musicarelli veri e propri film realizzati tra il melò di Raffaello Matarazzo, che allora andava alla grande soprattutto grazie alla coppia di attori Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson, e la commedia all’italiana allora agli albori.
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