Fotografare uno stato d’animo e poi quel movimento contro la paura di rSestarsene fermi. Tradizione e tradimento: il nuovo disco di Niccolò Fabi.
Spostare il proprio sguardo e non solo il proprio corpo, combattere una staticità che è sinonimo di morte. Il movimento restituisce ogni giorno alla vita la forza di accadere. E in questo nuovo disco di Niccolò Fabi c’è tanto movimento. Lui che in questo tempo ha di nuovo restituito voce alle collaborazioni storiche con Pier Cortese e Roberto Angelini, cercando anche nuove derive di stile in personaggi come Costanza Francavilla e Yakamoto Kotsuga. Tradizione e tradimento è una fotografia d’autore, leggera e quotidiana, essenziale e visionaria, è lo stato d’animo che abbiamo dentro quando la vita ci chiama a scegliere cosa fare, cosa portarci dietro… e cosa invece lasciarci alle spalle. C’è l’elettronica che appena prima non c’era e che guarda ad occhi chiusi mondi lontani dalla razionalità. C’è quel certo modo di gestire la voce che ormai è suo e soltanto suo. C’è Niccolò Fabi, insomma, c’è la libertà di non pensare all’effetto che fa e quella speciale delicatezza che ha per le piccole cose. Un disco in cui sembra sparire ogni traccia di uomo e di cose ugualmente concrete, lasciandoci soli in un viaggio da fare per quel bisogno che abbiamo di avere una memoria e una prospettiva a prescindere dal tempo.
Iniziamo proprio parlando di movimento. In Amore con le ali non a caso ringrazi chi ti ha regalato un movimento. Cosa significa per te il movimento?
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