Nel 1967 la più importante cantante italiana, Mina, lascia la Ri-Fi e fonda la PDU, un’etichetta discografica indipendente con sede a Lugano. Nella nuova veste di manager di sé stessa, Mina è alla continua ricerca di nuove canzoni da incidere e a
volte, quando si “innamora” di un brano, non esita a “soffiarlo” a qualche collega meno famoso. Nel primo periodo PDU però le scelte non si rivelano particolarmente felici e la “tigre” perde momentaneamente lo scettro di “regina”, dovendo fare i conti con gli “assalti” agguerriti della Pravo e della Caselli.
Un Disco per l’Estate 1968: Mario Zelinotti, un bravo cantante che non ha mai raccolto il successo che avrebbe meritato, prende parte alla popolare gara radiofonica con Un colpo al cuore, uno splendido pezzo di Bigazzi e Mario & Giosy Capuano. Potrebbe essere la sua grande occasione. Purtroppo per lui, Mina ascolta casualmente quella canzone negli uffici della Durium, la casa discografica di Zelinotti, che tra l’altro distribuisce anche la sua produzione e ne resta affascinata, la incide a tempo di record e “uccide” sul mercato la versione originale. La cover di Mina raggiunge come posizione massima il 13° posto nella classifica di vendita, poi a inizio 1969 la cantante incappa nello scivolone Ma che freddo fa e Un’ora fa, riprese come abitudine dal calderone di Sanremo e prodotte per un suo nuovo 45 giri.
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