Un filo di trucco, un filo di tacco, e una valanga di classe, di intelligenza e di bravura.
“Quando ero ragazza e dovevo uscire mia madre non la smetteva di ripetermi, sino allo sfinimento, “Ricordati sempre: un filo di trucco e un filo di tacco!”, una raccomandazione che mi è rimasta impressa nella mente sino a oggi.”
“Povera mamma: certe volte esco in tuta e tutta spettinata. Sento che me lo dice anche oggi che non c’è più. Questo tour l’ho pensato e scritto io, farà commuovere e farà sorridere, dentro ci sarò io, io tutta intera, parola di Ornella Vanoni”.
Viene annunciato come l’ultimo tour di Ornella, questo Un filo di trucco, un filo di tacco, e chi vivrà vedrà. Anche perché giorni fa, intervistata a Le invasioni barbariche, ha affermato con ironia che se Sting l’anno prossimo le proponesse di fare un disco e un tour insieme, lei sarebbe già pronta! Certo, l’età per mollare ce l’ha (classe 1934), ma probabilmente le cause del suo addio alle scene sono complesse e giustificate, considerando l’attuale crisi del mercato discografico. Alcuni mesi fa, quando ho avuto il piacere di intervistarla in occasione dell’uscita del suo ultimo progetto discografico Meticci (Io mi fermo qui), parlammo anche delle nuove tecnologie e del sistema di scaricare la musica, che non prevedono necessariamente un supporto: lei rispose: “Il mio pubblico è abituato a comprare i miei cd nei negozi. Che non esistono più. Alcuni miei ammiratori non sanno neanche accenderlo, un computer”. E come darle torto?”
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