Altra first lady che lo scorso mese ha tagliato il traguardo delle ottanta candeline è Ornella Vanoni. Per l’occasione, ha regalato ai fan un cofanetto nel quale ai due precedenti Più di me e Più di te ha voluto aggiungere un’altra antologia di suoi successi, live e cover, che chiude la trilogia, e che quasi inevitabilmente ha preso il titolo di Più di tutto.
Quarantatré canzoni suddivise in tre album. Quello che maggiormente ci interessa è comunque il cd aggiunto, Più di tutto, anch’esso antologico, nel quale Ornella, come ha sempre fatto già nel lontano ‘68 con l’album Ai miei amici cantautori, in cui rilesse a suo modo autori quali Paoli, Endrigo, Tenco, Bindi, Lauzi, Modugno, oltre a stranieri come Charles Aznavour, Jacques Brel, Joao Gilberto, Gilbert Becaud e il duo Lennon-McCartney, pone la sua attenzione anche in questo lavoro, sugli autori che ha amato di più. Di Gino Paoli, cantautautore che nei suoi primi anni discografici le regalò un gioiello come Senza fine, canzone che la fece uscire da quel cliché che l’aveva inizialmente contraddistinta come “la cantante della mala”, è riproposta la delicata Che cosa c’è, nella quale Paoli interviene come vocal-guest, oltre alla più recente Averti addosso.
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