Nel marzo del 1973, esattamente 50 anni fa, vedeva la luce The Dark Side Of The Moon, album simbolo non solo delle vicende musicali dei Pink Floyd, ma disco destinato a segnare un’epoca tanto in termini di successo, che di pubblico (non si contano i record infranti dal disco nelle classifiche di vendita) e critica.
E’ possibile analizzare compiutamente e nel dettaglio gli elementi letterari e musicali che fecero di questo lavoro un punto di svolta nella storia della musica rock, osservando come i brani contenuti spazino da anticipazioni del krautrock tedesco elettronico dominato dai suoni freddi del VCS3 (On The Run) a ballate quasi dal sapore sentimentale (Us And Them) passando attraverso il pop di più facile ascolto (Money) senza però trascurare testi dall’alto valore simbolico (Eclipse) fino a brani destinati, per il loro sapore evocativo, a rappresentare un epoca quali The Great Gig In The Sky, brano quest’ultimo che, capace come pochi altri di trasportare l’ascoltatore indietro nel tempo, è stato preso a prestito innumerevoli volte dal mondo del cinema.
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