Già da molti anni in occasione del Festival di Sanremo le case discografiche pubblicano raccolte che racchiudono le canzoni in gara, anche se qualche volta con l’estromissione voluta da parte di qualche artista. Ma negli anni ’60 e primi ’70 per questo genere di raccolte le cose andavano diversamente, ecco perché…
…perché non c’era l’accordo tra case discografiche a causa dei diritti editoriali di pubblicazione, per cui succedeva che le varie etichette chiedevano a cantanti per lo più giovani del proprio team di incidere quelle canzoni del festival, scegliendo tra i brani di successo o comunque tra quelli finalisti per poter completare al meglio queste rac- colte sanremesi. Questo succedeva anche per le emissioni estere, dove è possibile trovare ad esempio, un Lucio Dalla che canta Taxi, un Claudio Baglioni con Bianchi cristalli sereni, un Nicola Di Bari interpretare Come le viole o an- che una Gabriella Ferri che interpreta alla sua maniera Chi non lavora non fa l’amore. In questo servizio ci limitiamo alle sole miscellanee italiane, dove anche qui le “perle” nascoste non mancano, da Lucio Battisti a Massimo Ra- nieri, da Fausto Leali ai Camaleonti, da Milva a Giorgio Gaber, solo per citarne alcuni. Non c’è lo spazio sufficiente per elencarli tutti, per cui abbiamo selezionato le versioni più importanti, o se preferite, i brani più curiosi “rubati” agli interpreti originali. Una delle prime compilation di artisti di livello ci riporta addirittura al 1959 con un…
Scarica un estratto in PDF
No Comments
There are currently no comments on QUANDO LE COMPILATION DI SANREMO NASCONDEVANO “PERLE” INEDITE. Perhaps you would like to add one of your own?