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RICORDO DI STEFANO D’ORAZIO

Dal 1971 è stato batterista dei Pooh. Poi un ritorno per la reunion nel 2015 per il cinquantennale. Autore di una parte dei testi del repertorio del gruppo, negli ultimi anni ha realizzato musiche per musical e una propria produzione solista, spesso con l’aiuto degli amici di sempre. Ci ha lasciati lo scorso 6 novembre.

Stefano D’Orazio era nato a Roma, nel quartiere di Monteverde. Acquistata una batteria di seconda mano, inizia a suonare in vari complessini, il primo dei quali, ai tempi del liceo, si chiama The Kings. Con questo nome ne viene fuori un altro di Verona, e così lo cambiano diventando i The Sunshines. Il complesso non ha l’impianto voce e così il loro repertorio è composto di soli pezzi strumentali, ispirandosi agli inglesi Shadows. Terminata questa esperienza ne inizia un’altra, al Beat 72 con spettacoli underground per percussionisti e voci e successivamente in due “Cantina Club” che ospitano anche gruppi inglesi. Per autofinanziarsi si presta come turnista alla RCA e fa da comparsa a Cinecittà. Tra i film, Rita la figlia americana e Little Rita nel West con Rita Pavone, Capriccio all’italiana nell’episodio diretto da Steno, Il mostro della domenica in cui recita Totò, oltre a una serie di western all’italiana. Più qualificante, rispetto ai precedenti, è il passaggio all’interno del gruppo The Planets e successivamente ne Il Punto, con il quale collabora nella colonna sonora del film Ettore lo fusto da cui viene estratto un 45 giri. Quando Valerio Negrini fuoriesce dai Pooh, il suo posto viene preso da Stefano, dopo un periodo di prove e una settimana di rodaggio in Sardegna dove i Pooh tengono una serie di serate. E’ settembre del 1971. La prima canzone cantata da D’Orazio (poiché veniva eseguita da Negrini) è Tutto alle tre (lato B del 45 giri Tanta voglia di lei), mentre il primo testo che D’Orazio scrive è Eleonora mia madre che i Pooh inseriscono nell’album Un po’ del nostro tempo migliore. E’ l’inizio di una lunga serie di canzoni i cui testi portano la sua firma. Nel ’75 scrive per una giovane cantante, Alice Visconti (poi semplicemente Alice) per l’album La mia poca grande età, poiché hanno lo stesso produttore, Giancarlo Lucariello, ripetendo la collaborazione anche nell’album successivo Cosa resta… un fiore. In seguito produrrà dischi di Roberta Voltolini e Lena Biolcati, la quale con Grande grande amore vince il Festival di Sanremo ’86 nella sezione “Nuove proposte”. Con i Pooh il resto è storia nota. Quando esce dalla formazione si dedica alla scrittura di musical, il primo dei quali è Aladin, nel 2010, con la collaborazione degli ex compagni. Al quale segue Mamma mia e W Zorro. A marzo scorso scrive il testo di Rinascerò rinascerai insieme a Roby Facchinetti il cui ricavato SIAE viene donato all’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo per i malati di Covit 19, quella stessa brutta malattia che solo otto mesi dopo se l’è portato via.

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Claudio Cipitelli

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