L’abbiamo vista recentemente nello spettacolo televisivo Ballando con le stelle con la stessa vitalità, la stessa energia con cui ha affrontato i palcoscenici di tutto il mondo negli anni d’oro. Da qualche anno assente sul mercato discogra co (l’ultimo suo album è stato Masters nel 2013), dopo la prima parte RCA pubblicata sul numero 5, ripercorriamo ora i dodici anni discogra ci successivi, quelli che hanno visto l’artista passare dalla RCA alla Ricordi per poi ritornare alla stessa RCA per una seconda interessante e più completa giovinezza artistica.
Fa scalpore il passaggio di Rita Pavone alla Ricordi, nell’autunno del ’67, dopo i cinque anni di grandi successi con la RCA, la casa discografica che l’aveva lanciata. Alcuni periodici sostengono che l’etichetta milanese abbia versato all’atto del contratto ben 120 milioni di lire (una vera fortuna per l’epoca) per avere Rita nel proprio team. Il nuovo corso inizia con l’incisione della vecchia Pippo non lo sa, composta da Gorni Kramer, che diviene sigla del seguito programma televisivo per ragazzi del sabato pomeriggio Chissà chi lo sa? Non decolla il successivo 45 giri Il mondo nelle mani, versione italiana di Neon Rainbow, successo dei Box Tops, edito dalla Ricordi per affrontare l’estate ’68 (a primeggiare saranno invece La bambola di Patty Pravo, Azzurro di Adriano Celentano e Il volto della vita
di Caterina Caselli).
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