Sergio Endrigo ha regalato al pubblico intense pagine di musica e canzoni immortali e può essere giustamente considerato tra i cantautori più sensibili e raffinati della nostra canzone d’autore. I suoi testi fin dalle prime incisioni, hanno affrontato temi non solo sentimentali ma di grande realismo, come nel brano Via Broletto, 34 dove già nel ’62, parlava del “Delitto d’amore”. Ripercorriamo insieme in queste pagine, il suo primo periodo, dal debutto nell’orchestra di Riccardo Rauchi al passaggio nella più importante major RCA.
Sergio Endrigo è nato a Pola il 15 giugno del 1933. Suo padre, Romeo Endrigo è un cantante lirico au- todidatta, ma quando lui nacque, essendo già seriamente malato, lasciò il canto per svolgere il lavoro
di scultore. Quando morì, il piccolo Sergio aveva solo 6 anni e rimasto solo con la madre e il fratello più grande, dovette affrontare una situazione familiare abbastanza precaria, dove la madre, operaia in una fabbrica di lucchetti, diviene l’unico sostentamento della famiglia. Nel 1947 l’Istria diventa territorio jugoslavo, per cui chi vuole restare italiano deve lasciare quella terra.
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