Non potevamo mancare al concerto di addio, a Parigi, di un’icona della musica leggera mondiale.
Primo perché ha venduto più di 40 milioni di dischi dall’Europa al Giappone, secondo perché ha avuto più di 2.000 copertine (più di Brigitte Bardot e di Catherine Deneuve), terzo perché ha compiuto 80 anni e ha avuto il coraggio di gettare la spugna quando ancora le rimane un briciolo di energia, quarto perché scagli la prima pietra chi tra i nostri coetanei non si è innamorato di lei al suono di Come un ragazzo, 2 minuti di felicità, Zum zum zum, Buonasera buonasera, Irresistibilmente, Qu’est qu’il fait pleurer le blondes, La Maritza, L’amour c’est comme une cigarette, Je chante le blues (composta per lei da Carla Bruni), Je n’aime ancore que toi (composta per lei da Riccardo Cocciante), La plus belle pour aller danser (composta da Charles Aznavour)… e potremmo andare avanti ore, per dirla con zia Genoveffa di “Sensualità a corte”.
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