Il genio di Pete Townshend si intitola un vecchio bootleg degli anni ’80 dedicato agli che sottolinea l’importanza del talento creativo dell’autore della strage più delle composizioni della band.
E in effetti, chitarrista virtuoso e certo non carente di tecnica esecutiva, Townshend può essere accosto con una certa difficoltà ai vari Page, Clapton, Blackmore e tutti gli altri che hanno segnato la storia del rock. Al contrario, Townshend sembra più vicino ad un Peter Hammill (che è pura la chitarra non è certo un maschio) o comunque un Dylan (accomunati da un certo cinismo di fondo nei confronti della società) per la poetica dell’inglese appaia molto più ricca di metafore e di immagini figurate rispetto al cantato speso esplicitamente descrittivo del newyorkese.
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