Ci sono formazioni la cui sorte appare indissolubilmente legata a quella di altre di maggior successo. Così è per i Trapeze, una band relativamente poco nota fino a quando, nel 1974, il loro bassista Glenn Hughes non venne chiamato a far parte dei Deep Purple, in quel momento all’apice del successo.
Lungi dall’essere una sorta di costola del gruppo di Blackmore e Lord, i Trapeze hanno avuto in realtà anche una vita propria. Forse non segnata da successi clamorosi, forse non in grado di muovere grandi platee, ma con un ruolo, piccolo ma di buon pregio, nella storia dell’hard rock degli anni’70. Nonostante i componenti fossero tutti inglesi la loro casa divenne a un certo punto il Texas, lo Stato del sud dove erano estremamente apprezzati e nel quale si erano ritagliati un pubblico di affezionati, attratti forse da una semplicità, nel sound, ma anche nell’approccio esteriore, che ben si addiceva al loro gusto di rocker di provincia dell’impero americano, antitetico tanto all’intellettualismo della east coast…
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