Cinquant’anni fa il famoso concerto, un avvenimento irripetibile dove il pubblico diventa protagonista unendosi agli artisti che si esibiscono sul palco. E’ un festival viscerale ed anarchico, dove si vivono giorni di pace e di amore (ma anche di fango e contestazione) e di musica che dopo Woodstock non sarà più la stessa.
e’ passato quasi un mese dal primo uomo sulla luna e un altro evento sta per cambiare la storia del mondo. E’ difficile pensare che la missione Apollo 11 è stata guidata dalle decine di computer della Nasa la cui potenza totale è inferiore a quella di un nostro notebook, così come il più grande concerto della storia si è svolto su un terreno dove fino a poco prima pascolavano mucche e vitelli e la musica usciva da giganteschi impianti valvolari. Tutto nasce, non da esperti manager di case discografiche, ma da due giovani guidati da uno spirito affaristico improvvisato: John Roberts e Joel Rosenman. Grazie ad un modesto capitale avuto come eredità ed amanti della musica, vengono convinti da altri due ragazzi Artie Kornfeld e Mike Lang ad aprire un grande studio di registrazione in una zona di New York.
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