Ci incontriamo in una suite ovattata e signorile del The Westin Palace, a Milano. Zucchero è elegantissimo per l’occasione! Giacca nera damascata e pantaloni neri profilati di raso. L’uscita del suo ultimo cd Black Cat, (Universal Music), anticipato in Italia dal singolo Partigiano reggiano e all’estero dal singolo Voci, a due settimane dall’uscita è già “Disco d’Oro”.
Black Cat è prodotto da tre grandi nomi del panorama internazionale: T Bone Burnett, Brendan O’Brien e Don Was, e si compone di 13 tracce dal sapore gotico, più rock e blues che mai. L’album di forte impatto si avvale anche della collaborazione artistica di Mark Knoplfer alle chitarre e di Bono (che ha scritto e cantato con Zucchero un pezzo per ricordare la tragedia del Bataclan, a Parigi). Ma non parleremo solo di Black Cat… Questo incontro ci dà l’occasione per entrare in punta di piedi nel magico e poetico mondo di questo artista straordinario.
Carissimo Zucchero… se ripenso alla audiocassetta Rispetto che consumai, letteralmente a furia di sentirla! Quanti anni sono passati, e quante emozioni ci hai regalato fino a oggi…Dopo due Festival di Sanremo disastrosi, nel 1982 e 1983, volli portare Donne, perché credevo nel blues all’italiana, a dispetto dei miei discografici di allora che mi vedevano come un nuovo Riccardo Fogli o un altro Riccardo Cocciante. Quel disco tra l’altro contiene un gioiello, Come il sole all’improvviso, grazie al bellissimo testo di Gino Paoli.
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